La sedazione consiste nel somministrare dei farmaci, cosidetti "ipnoinducenti", che fanno addormentare il paziente senza che egli perda la respirazione spontanea.
A questi farmaci vengono associati anche dei farmaci "analgesici" che riducono il dolore.
Il risultato che si ottiene è uno stato del tutto simile al sonno, durante il quale il paziente dorme e non ha percezione dell'intervento, anche se conserva una perfetta respirazione spontanea.
Durante la sedazione la sicurezza è garantita attraveso il monitoraggio continuo di una serie di parametri, fra i quali la saturazione di ossigeno, la pressione arteriosa, l'elettrocardiogramma e la frequenza cardiaca.
A differenza della maggior parte degli altri gruppi di aritmologi, che utilizzano solo l'anestesia locale, il nostro gruppo utilizza la sedazione, in aggiunta alla anestesia locale, in tutti gli interventi di impianto pacemaker o defibrillatore, nonchè nele sostituzioni degli stessi o negli studi elettrofisiologici e nelle ablazioni transcatetere.
I vantaggi sono evidenti: il paziente non percepisce dolore e non conserva un ricordo spiecevole della procedura; allo stesso tempo il medico può condurre l'intervento in modo più tranquillo e con un migliore controllo dello scenario.