Bradicardia Sinusale
In questa condizione il nodo del seno (la parte del cuore che genera il normale impulso elettrico cardiaco) ha una bassa capacità di formare impulsi elettrici. Ne consegue una frequenza cardiaca inferiore ai 60 battiti al minuti (fig. 1)
Figura 1. Bradicardia sinusale.
Blocco seno-atriale
In questa condizione l’impulso elettrico che si è normalmente generato nel nodo del seno incontra difficoltà a propagarsi al tessuto circostante (atri).
Esistono diversi gradi di blocco seno-atriale, che vanno da un semplice rallentamento dell’impulso dal punto in cui viene generato (nodo del seno) ai tessuti circostanti (atri) (“blocco seno-atriale di I grado), fino ad un vero e proprio blocco di tutti gli impulsi (“blocco seno-atriale di III grado).
Malattia del Nodo del Seno (Sick-Sinus-Syndrome).
Nella malattia del nodo del seno le bradiaritmie sinusali (bradicardia sinusale, blocchi seno-atriali, pausa ed arresto sinusale) si associano a tachiaritmie atriali (aritmie a frequenza elevata), tra cui la più ricorrente è la fibrillazione atriale (fig.2).
Figura 2. Malattia del nodo del seno.
Blocco Atrio-Ventricolare
Il nodo atrio-ventricolare è una parte del cuore che si trova tra gli atri ed i ventricoli che ha una funzione di “filtro” tra queste camere. Nel blocco atrio-ventricolare vi è difficoltà al passaggio degli impulsi elettrici tra atri e ventricoli.
Esistono diversi gradi di blocco atrio-ventricolare:
- Blocco AV di I grado: è un semplice ritardo nella conduzione tra atri e ventricoli. Ogni stimolo atriale viene condotto ai ventricoli.
- Blocco AV di II grado: in questa condizione uno stimolo viene bloccato, mentre gli altri vengono normalmente condotti. In questa categoria si distinguono il blocco tipo Wenckebach, il blocco tipo Mobitz, il blocco 2:1. Esistono poi gradi più avanzati in cui due o più impulsi vengono bloccati (blocco AV di II grado avazato). (fig. 3 e 4)
- Blocco AV di III grado: nessuno stimolo proveniente dagli atri passa ai ventricoli. Si realizza così una dissociazione tra gli stimoli atriali e quelli ventricolari che si formano direttamente nel ventricolo ed hanno una frequenza molto bassa. (fig. 5)
Figura 3. Blocco AV II grado tipo Wenckebach
Figura 4. Blocco AV II grado tipo Mobitz
Figura 5. Blocco AV di III grado