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Fibrillazione atriale e flutter: la storia di Pasquale e la forza della speranza
3 luglio 2018

Fibrillazione atriale e flutter: la storia di Pasquale e la forza della speranza

Pasquale da anni soffriva di flutter e fibrillazione atriale. Nonostante avesse subìto tre interventi, continuava a stare male. Sfiduciato ma con la volontà di migliorare la sua qualità di vita, si è rivolto al dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo Servisan, che lo ha sottoposto a un'ablazione ibrida. Adesso Pasquale è tornato a sorridere e ha ripreso tutte le sue normali attività quotidiane.

Dal 2009 Pasquale soffriva in modo cronico  di flutter e fibrillazione atriale. Nel corso degli anni aveva subìto tre interventi, di cui due in Lombardia, ma non avevano avuto il risultato sperato. Pasquale continuava a stare male ed era ormai sfiduciato. Non ha però perso la speranza di migliorare la sua qualità di vita e si è così rivolto a Servisan e al suo direttore, l’aritmologo Giuseppe De Martino. Lo specialista, dopo aver valutato il suo caso, lo ha sottoposto a un’intervento di ablazione ibrida: una tecnica poco invasiva, con tempi di recupero brevi e un’elevata percentuale di successo. Grazie a questo ulteriore intervento, Pasquale è tornato a sorridere e ha ripreso tutte le sue normali attività quotidiane.
 


Che cosa sono il flutter e la fibrillazione atriale?
Il flutter atriale è un'aritmia degli atri molto rapida e ben organizzata, dove la frequenza atriale può arrivare a 250-350 impulsi al minuto. Tra le cause più comuni di flutter atriale vi sono la presenza di una malattia cardiaca, dall’ipertensione a malattie delle valvole o delle coronarie del cuore. La fibrillazione atriale, invece, è una delle forme di aritmia più comuni, caratterizzata da una completa irregolarità dell’attività elettrica degli atri del cuore che restano come “paralizzati” e perdono la capacità di portare sangue ai ventricoli. Le cause di fibrillazione atriale possono essere una cardiopatia reumatica o valvolare, infarto del miocardio, coronaropatie, ipertensione. Entrambe le patologie si possono diagnosticare effettuando un elettrocardiogramma o un Holter ECG 24 ore. In caso di flutter atriale, per un migliore inquadramento aritmologico, occorre anche effettuare un ecocardiogramma color Doppler che consente di escludere eventuali patologie scatenanti, come ad esempio un malfunzionamento di una valvola cardiaca o dei ventricoli.

In cosa consiste l’ablazione ibrida?«L’ablazione ibrida - spiega il dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo Servisan - è chiamata così perchè prevede l’utilizzo in contemporanea di due tecniche ablative: l’ablazione trancatetere che, attraverso l’inserimento di un cateterino inserito nella vena femorale, consente di bruciare le “cellule impazzite” dal versante interno del cuore, e l’ablazione epicardica, diretta alla superficie esterna del cuore». Questa tecnica viene eseguita da un’equipe operatoria che prevede la partecipazione sia di un cardiochirurgo che di un aritmologo. «L’ablazione ibrida - precisa lo specialista - è indicata in pazienti affetti da fibrillazione atriale già sottoposti all’ablazione tradizionale transcatetere senza successo o che presentano una fibrillazione atriale “persistent-longstanding”, cioè che si protrae da mesi o anni».

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