31 luglio 2018
La storia di Francesco, tornato a fare sport dopo un intervento al cuore durato meno di un’ora
Francesco, giovane sportivo di 43 anni, soffriva di extrasistole ventricolare, una patologia che provoca la contrazione anomala del cuore, alterando il normale battito cardiaco. Dopo un intervento durato poco meno di un’ora - effettuato dal dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo Servisan - Francesco ha recuperato il ritmo normale del cuore ed è tornato a praticare il suo amato sport.
Un’extrasistole ventricolare aveva costretto Francesco, giovane sportivo di 43 anni, ad abbandonare l’attività fisica. Dopo essersi rivolto al dottor Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo Servisan, Francesco è stato sottoposto a un intervento di ablazione transcatetere. Grazie agli strumenti a disposizione, lo specialista è riuscito in meno di un’ora a identificare le “cellule impazzite” all’interno del suo cuore che provocavano l’extrasistole ventricolare e a bruciarle. Fin da subito Francesco ha recuperato il ritmo regolare del cuore, senza la necessità di terapia farmacologica, e dopo circa 4 giorni è potuto tornare nuovamente al suo amato sport.
Che cos’è l’extrasistole ventricolare?
L’extrasistole ventricolare è una forma di aritmia che può essere avvertita come una “sensazione di aver perso un battito”, un forte colpo nel petto, palpitazione, ansia. Esistono diversi tipi di extrasistoli ventricolari, che variano a seconda delle loro caratteristiche: precocità, sede di origine, organizzazione. In particolare, la precocità è importante perchè un’extrasistole ventricolare molto precoce può innescare aritmie ventricolari che possono mettere a rischio la vita, come il flutter e la fibrillazione ventricolare. Le extrasistoli possono comparire anche in persone sane in condizioni di stress, stanchezza, sforzi fisici, insonnia, fumo, abuso di caffeina, pasti abbondanti. Le extrasistoli, inoltre, possono comparire in presenza di qualsiasi malattia del cuore e, talvolta, esserne il primo segno. Oppure, possono verificarsi anche nel corso di malattie non cardiache come quelle della tiroide, gastrointestinali (reflusso gastro-esofageo, ernia iatale, gastrite), metaboliche e renali (stati di acidosi, insufficienza renale, squilibri degli elettroliti).
Come si curano le extrasistole?
Nella maggior parte dei casi le extrasistoli sono una condizione essenzialmente benigna, non hanno conseguenze e non hanno bisogno di terapia. Tuttavia, in presenza di una patologia cardiaca di base, le extrasistoli ventricolari possono aumentare il rischio di innescare aritmie ventricolari importanti e pericolose per la vita. In presenza di sintomi particolarmente fastidiosi o di extrasistoli molto pericolose si può ricorrere a una terapia con farmaci antiaritmici. Spesso, ma non sempre, la semplice terapia con farmaci beta-bloccanti è in grado di risolvere questa condizione.