Valeria è una giovane ragazza campana che soffriva da anni di una aritmia atriale che le causava forti tachicardie.
Aveva fatto un primo tentativo di ablazione in una nota clinica casertana senza risolvere.
Delusa, si era rivolta ad una famosa struttura milanese dove era stata sottoposta nuovamente ad ablazione, ma anche questa volta senza risolvere.
Successivamente ha provato ad andare avanti con i farmaci, ma le tachicardie si ripresentavano ogni giorno.
Valeria decide così di affidarsi al
Dott. De Martino, responsabile degli aritmologi Servisan e del centro di aritmologia e scompenso della clinica Mediterranea di Napoli. Il dott De Martino propone a Valeria la sua innovativa tecnica ibrida. La tecnica è molto efficace poiché consente di curare aritmie che le tecniche tradizionali non riescono a curare.
Essa infatti consente non solo di bruciare le cellule malate dall'interno del cuore, ma anche dall'esterno.
L'ablazione ibrida prevede infatti oltre alla classica una puntura dall'inguine, con la quale si raggiunge la superficie interna del cuore, anche un piccolissimo taglietto sul torace, che consente di raggiungere la superficie esterna.
La tecnica ibrida quindi consente di poter distruggere quelle cellule cattive che, come nel caso di Valeria, con l'ablazione tradizionale dall'inguine non è possibile raggiungere e garantisce un' efficacia e percentuali di successo molto più elevate.