22 maggio 2018
CORSO: La morte cardiaca improvvisa: dal BLSD al defibrillatore impiantabile
22 Maggio: al Campolongo Hospital (SA) si impara a evitare la morte cardiaca improvvisa e curarne le cause
Non è passato molto tempo della notizia della morte cardiaca improvvisa del calciatore della fiorentina, per un’aritmia che si poteva prevenire. Cosa si sta facendo per evitare che accada ad altri giovani sportivi e non? A Salerno il Campolongo Hospital,insieme al Gruppo di AritmologiServisan del dott. Giuseppe De Martino, e Italian Resuscitation Council (IRC), formano non esperti in cardiologia affinchè sappiano riconoscere i segni di arresto cardiaco da aritmia e intervenire con le manovre corrette. I partecipanti riceveranno la certificazione di “Esecutore BLSD” - Italian Resuscitation Council.
Il corso si tiene il 22 maggio dalle 9.00 alle 18.00 Campolongo Hospital Loc. Marina di Eboli (SA) – Viale della Marina 8/12
Presidente del Corso:Dott. Gennaro Parrilli, Responsabile della cardiologia riabilitativa di Campolongo Hospital
Responsabile Scientifico:Dott. Giuseppe De Martino, Aritmologo Responsabile del Gruppo di Aritmologi Servisan, Clinica Villa del Sole (SA), Clinica Salus Battipaglia (SA), Istituto Clinico Mediterraneo Agropoli (SA), Anthea Hospital di Bari, Clinica Santa Maria di Bari e Villa Lucia di Conversano (BA)
Salerno, 22 Maggio 2018 - Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel mondo. In particolare, si stima che la morte cardiaca improvvisa rappresenti circa il 50% di tutti i casi di morte cardiaca che colpisce maschi giovani, anche sportivi, tra 20 e 60 anni[1] ignari dei fattori di rischio a cui sono affetti. Nonostante gli sforzi dei medici di rendere noto il problema, di morte cardiaca improvvisa si muore più che in passato (nel 2008 la percentuale stimata era del 17% di tutte le morti cardiache)[2]. «L’arresto cardiaco – dice il dott. Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo di aritmologi Servisan – è un evento drammatico che rappresenta purtroppo la prima e unica manifestazione di patologie che, se altrimenti diagnosticate in tempo, possono essere invece curate efficacemente. Le aritmie sono fra le cause più frequenti di arresto cardiaco, specie quelle ventricolari, seguite da bradiaritmie».
Riconoscere la situazione di emergenza e, in attesa dell’ambulanza, agire con manovre che sostituiscono le funzioni vitali interrotte (BLS: Basic Life Support) e, se disponibile un defibrillatore, tentare di ripristinare il battito cardiaco con la defibrillazione, possono salvare una vita. «Studi clinici – continua il dott. Gennaro Parrilli, Responsabile della cardiologia riabilitativa del Campolongo Hospital (SA)- hanno dimostrato che queste persone, se soccorse prontamente e in maniera adeguata, hanno buone probabilità di ripresa. Una volta resuscitati dall’arresto cardiaco, però, questi pazienti devono essere avviati a un percorso diagnostico volto ad individuare e poi curare le cause dell’aritmia».
«La riabilitazione è un lavoro difficile, che richiede il massimo delle risorse umane e tecnologiche– conclude la dott.ssa Maura Camisa, vice direttore generale di Campolongo Hospital –. Con i suoi 260 posti letto, di cui 68 di riabilitazione cardiologica, respiratoria e di neurolesi con spiccate patologie cardiache, la nostra struttura rappresenta un reparto di eccellenza nel recupero funzionale di questi malati».
La Casa di Cura Campolongo Hospital è nata nel 1960 come Istituto Elio Ortopedico Ebolitano, con lo specifico obiettivo di presidio per la riabilitazione. Nel corso degli anni il suo nucleo iniziale, che già all’epoca presentava caratteristiche d’avanguardia, ha subito successive trasformazioni e ristrutturazioni per adeguarsi alla costante evoluzione delle tecniche e delle esigenze del processo riabilitativo. Oggi, l’impegno di tutti, medici, operatori sanitari e amministrazione, è garantire servizi, avanguardia tecnologica e competenze d’eccellenza necessari al recupero della migliore qualità della vita per il paziente.
[1]Fonte: http://www.salute.gov.it/resources/static/ministero/usmaf/ACLS_giugno_2010/arrestoCC.pdf
[2]Report di ricerca “La morte cardiaca improvvisa in Italia. Dimensioni, percezioni, politiche ed impatto economico-finanziario”, Mario Del VecchioProfessore Associato di Economia Aziendale, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi, Firenze,Luigi Padeletti, Cattedra di Cardiologia, Istituto di Clinica Medica e Cardiologia, Università degli Studi, Firenze